Quando siamo partiti, il nostro obiettivo era raggiungere Polina, portarle cibo, medicinali e salvare con lei quanti più animali possibile dalla sua zona, diventata bersaglio centrale dell’offensiva russa. Durante il percorso avremmo consegnato altri scatoloni di medicinali e beni di prima necessità in altri punti prestabiliti. Ma la guerra cambia tutto, in ogni momento. E anche noi dobbiamo cambiare.
Dove siamo adesso
Siamo nella zona di Dobropillia, a ridosso del nuovo fronte, dove la tensione è altissima e il rumore della guerra è costante. Siamo a soli 10 km in linea d’aria dal fronte. La città è colpita da esplosioni, e anche qui la guerra è tangibile: ieri abbiamo partecipato all’evacuazione di civili, cercando di mettere in salvo chi poteva ancora muoversi.
Oggi, sulla stessa strada, nello stesso punto esatto… tre persone sono state uccise.
Da ieri abbiamo perso ogni contatto con Polina. Nella sua area non entra più nemmeno la polizia per le evacuazioni: è diventata zona rossa.
Ci ospita un battaglione ucraino. In queste ore di attesa, abbiamo già fatto tre consegne di medicinali, tra cui una importantissima a un punto di stabilizzazione medico che non era previsto nella missione, ma che aveva disperato bisogno di tutto.
E Polina?
Polina vive nei pressi di Pokrovs’k. È rimasta per non abbandonare gli animali che ha salvato dalle macerie. Al momento non riusciamo a parlarle, siamo preoccupati.
Non sappiamo se è riuscita a mettere in salvo gli animali. Non sappiamo se è ancora nella sua casa. Non sappiamo se riusciremo a raggiungerla.
Ma stiamo facendo tutto il possibile per organizzare un’eventuale evacuazione per lei – e per gli animali – appena sarà possibile.
Intanto, siamo pronti a lasciare scorte di cibo e medicinali dove potranno essere usate, se non da lei, da altri rifugi che stiamo contattando in emergenza.
Il fronte si è spostato. Il pericolo è reale.
Gli ultimi report parlano chiaro: l’offensiva russa ora punta direttamente su Pokrovs’k. Le truppe si stanno addensando nella nostra zona, e si stima la presenza di oltre 100.000 soldati lungo la linea.
La situazione si evolve ogni ora. Le vie di comunicazione si chiudono, e ogni passo richiede valutazioni di sicurezza con i militari sul posto.
E adesso?
Questa non è più una semplice missione di soccorso.
È un tentativo disperato di restare umani nel mezzo del caos.
Non sappiamo se riusciremo a salvare gli animali. Ma non lasceremo nulla di intentato, e in ogni caso consegneremo tutto il possibile dove c’è bisogno.
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Causale: Missione Ucraina 2025
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Vi terremo aggiornati.
Qui ogni giorno può essere decisivo.
Polina resta un simbolo. Anche se non riusciamo a raggiungerla, è per lei – e per chi non può fuggire – che continuiamo.
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